La cerimonia si svolgeva a S.Biagio.
Si trattava di una chiesa in stile romanico, poco distante dall’abitazione di Marta(dove Rita, provvisoriamente, abitava).
L’inverno, fin lì freddo e malinconico, concedeva una tregua; splendeva il sole.
<<Come sto Marta?>>.
<<Stai come una che si deve sposare!Muoviti,che facciamo tardi!>>.
Rita indossava un sobrio abito bianco, senza strascico.Le sue curve risaltavano non poco, attirando l’attenzione degli uomini che passavano.
All’ingresso della chiesa c’era già Gianni con famiglia.Il neo sposo vestiva un impeccabile completo nero, con camicia bianca e cravatta a pois.
A Gloria non pareva vero; si sarebbe finalmente liberata di quel satanasso.
Gianni entrò in chiesa e attese; alle 11.30 comparve la sposa.Era accompagnata da Silvio, uno dei suoi fratelli saliti da Vietri.
Nessun ostacolo fino al momento del sì; in quel istante Rita ebbe un’esitazione. Un passo troppo affrettato, chiaroveggenza, o cos’altro?Non si è mai saputo;ma poi guardò negli occhi Gianni e pronunciò un sofferto sì.Firme sui registri dello stato civile, formalità varie, e poi lancio di riso: la strada era tracciata.
L’indomani sarebbero partiti per il viaggio di nozze a Venezia.Al ritorno sarebbero andati ad abitare in un condominio, dove Gianni aveva trovato lavoro come portiere.